Maculopatie

CENTRO STUDI
IPOVISIONE MILANO

RUOLO
DELL’OMEGA 3
NELLA PREVENZIONE
DELLA MACULOPATIA

Relatore: Dott.ssa Laura M. D’Amato
Low Vision Academy – Roma 2012

Letteratura
1. Antiossidanti e zinco in associazione riducono la progressione di AMD del 25% (Areds 1)
2. Diete ricche di acidi grassi polinsaturi a lunga catena della serie omega-3 riducono il rischio di sviluppare neovascolarizzazioni sottoretiniche.
3. AREDS 2 è stato progettato con l’intento di valutare l’importanza degli omega-3 associati alla formulazione AREDS nella prevenzione della AMD e della cataratta.


 


 

Un pò di storia
Che gli acidi grassi siano essenziali per il nostro organismo è noto già da un secolo, tuttavia solo negli ultimi 30 anni si è cominciato a studiarli in modo più scientifico. Tutto cominciò all’inizio degli anni ‘70 partendo da uno studio sugli Esquimesi. Questa popolazione ha un’alimentazione ricca di grassi e colesterolo, ma mostra una bassissima incidenza di malattie cardiovascolari. I ricercatori hanno evidenziato che la differenza risiede nel tipo di grassi presenti nella dieta. La maggior fonte alimentare della popolazione era pesce che è ricco di omega-3.

Cosa sono gli Omega 3 ?



Gli acidi grassi omega 3 sono acidi grassi essenziali. Il nome di questi composti deriva dalla posizione del primo doppio legame, iniziando il conteggio dal carbonio terminale (Carbonio ω ovvero Carbonio n). Contando dal carbonio ω, il primo doppio legame che si incontra occupa il terzo rango, da cui il termine Omega-3.

Gli acidi grassi ω3 sono detti polinsaturi (PUFA ) perché la loro catena comprende vari doppi legami. I principali acidi grassi del gruppo omega-3 sono:
• L'acido linolenico o (18:3; ALA)

• L'acido eicosapentaenoico (20:5; EPA)
• 
L'acido docosaesaenoico (22:6; DHA)
I numeri tra parentesi stanno a indicare che questi tre acidi hanno rispettivamente a 3, 5 e 6 doppi legami nella loro catena composta da 18, 20 e 22 atomi di carbonio.

Sorgenti Dietetiche
• Pesce, meglio se azzurro (EPA e DHA) ad esempio il salmone, tonno, acciughe, sgombro, aringa

• Oli vegetali: l'olio di lino, di ribes nero, Olio di colza (ALA)

• Olio di pesce (EPA e DHA)
• Crostacei (EPA e DHA)
• Noci (ALA)

• Soia (ALA)

• Latte materno (DHA)

Latte Materno
L’allattamento naturale permette un miglior sviluppo del cervello e della retina. (Il bambino assume in media 10 mg di DHA per kg al giorno: molto più di un adulto a dieta occidentale che ne assume 1-3 mg/kg di peso al dì. durante le ultime settimane nel grembo materno, e nei primi mesi di vita post natale, si completa infatti lo sviluppo del cervello e della retina del neonato, organi molto specializzati e particolarmente ricchi di DHA

Sorgenti Dietetiche
EPA e DHA sono presenti nel plancton e da li entrano nella catena alimentare. In conseguenza sono presenti nei pesci e in piccola parte negli animali nutriti con farina di pesce. Nel nostro stile alimentare sono più abbondanti gli acidi grassi a lunga catena omega-6 che tendono a dominare e quindi a prendere il posto degli omega-3 nel nostro organismo. (È stato calcolato che) il rapporto ω3/ω6 introdotti con l’alimentazione occidentale è di 1 a 10, mentre le raccomandazioni indicano come rapporto ottimale 1 a 5. Gli acidi EPA e DHA possono essere sintetizzati dall'organismo umano a partire dall'acido ALA, ma solamente in piccole quantità



Funzioni
• Hanno funzione strutturale essendo costituenti dei fosfolipidi di membrana di tutte le nostre cellule.
• Si ritrovano in alte concentrazioni nei tessuti nervosi e nella retina
• Controllo del livello plasmatico dei lipidi, soprattutto dei trigliceridi
• Hanno effetto antiinfiammatorio.

Precursori di numerosi
mediatori biologici
che influenzano:

• Risposta immunitaria

• Pressione sanguigna

• L’aggregazione piastrinica
• Temperature corporea
• Crescita cellulare

Funzioni
• Determinano una maggiore fluidità di membrana
• Sviluppo cerebrale e retinico nel neonato.
• Migliorano la funzione endoteliale

• Intervengono sul metabolismo degli eicosanoidi
• Stabilizzano le lesioni ateromasiche
• Sono dotati di una significativa azione di tipo antiaritmico

Ruolo Omega 3
Oltre il 60% del peso del cervello è costituito da acidi grassi e l'acido grasso prevalente è il DHA, che è associato ad un ottimale sviluppo cerebrale nella vita fetale e nell’infanzia. È tenacemente conservato nelle sinapsi, dove svolge un ruolo centrale per il loro funzionamento e la trasmissione dell’impulso nervoso. L’85% dei fosfolipidi di membrana del SNC contiene DHA che rende più fluide le membrane neuronali, favorendo le attività enzimatiche legate alle funzioni
neurorecettoriali e modulando le attività dei neurotrasmettitori. l (DHA) è il lipide strutturale più importante delle membrane dei segmenti esterni dei fotorecettori retinici. Il livello di DHA influisce sui meccanismi cellulari di segnalazione coinvolti nel foto-trasduzione del segnale luminoso. Le proprietà biofisiche e biochimiche di DHA possono influenzare la funzione fotorecettoriale alterando la permeabilità della membrana, la fluidità, lo spessore e le proprietà della fase lipidica. DHA sono coinvolti anche nella rigenerazione della rodopsina.

Assorbimento



Quello che è fondamentale sapere è che l’anziano impoverisce senza avvedersene la sua alimentazione, per motivi sociali, economici, sanitari, e terapeutici riducendo l’assunzione con la dieta di antiossidanti e di acidi grassi essenziali. Molte terapie croniche quali quelle steroidee o con inibitori della sintesi delle prostaglandine inibiscono l’assorbimento di antiossidanti. Patologie multisistemiche come il diabete (betacarotene) o il distiroidismo (Vitamina C) alterano l’assunzione naturale di antiossidanti.

Prevenzione
L’apporto giornaliero raccomandato da più studi è 1 gr di omega 3 al giorno EPA e DHA.
Nell’Areds 2: (DHA 350 mg) (EPA 650 mg)
Un apporto adeguato di acidi grassi omega 3 rappresenta sicuramente uno strumento importante per ridurre il rischio di sviluppo e progressione di molteplici patologie tra cui l’AMD. Allo stato attuale delle conoscenze, un’assunzione equilibrata di alimenti ricchi di omega 3 a lunga catena (EPA e DHA) costituisce l’opzione probabilmente migliore.
Laddove tale assunzione, per vari motivi, sia impossibile o difficoltosa, l’uso di alimenti integrati può giocare un’importante ruolo di supporto. Insomma alla fine avevano ragione le nostre mamme quando ci forzavano a mangiare pesce!!
In attesa di ulteriori evidenze cliniche:
• Non fumare

• Controllare e regolarizzare i livelli lipidici plasmatici
• Assumere quantità adeguate di antiossidanti
• Integrare l’alimentazione con Luteina e Zeaxantina
• Integrare l’alimentazione con omega-3

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